Nel femminile è un luogo dell’organizzazione e del pensiero: un luogo mentale, prima che fisico - in cui le cose prendono forma; è come un grembo.
E’ come lo spazio che, in certi grembiuli di donne di campagna, all’occorrenza raccoglie bottini impensati e consente di fare un raccolto inatteso, di portare a casa un bagaglio, di non disperdere qualcosa e, certe volte, di portare a salvamento.
E’ nel femminile (ma non solo) perché nasce in un crocicchio di sorelle, di cognate e amiche, ma anche di uomini amici delle donne: luogo della sorellanza fra donne e verso gli uomini - un luogo in cui il femminile è di entrambi, uomini e donne, perché è l’eterno femminile che, nell’anima di ognuno, trae verso l’alto.
E’ un posto per giocare e per lavorare giocando, che per farlo ha a disposizione anche spazi da usare, in cui cercare alleanze, mettere a disposizione progetti, conoscenze, esperienze. Su come usarli non mettiamo limiti alla provvidenza: per incontri, laboratori, mostre e anche feste; per scopi umanitari oppure di lavoro.
L’insieme di questi luoghi fisici e mentali è un humus in cui ci auguriamo che qualcosa di vitale possa espandersi - come una pianta o un muschio che cresce. Nostro scopo è far convergere idee e incontri, per aiutarsi a dar forma a progetti. Ma anche a raccontarli: perché la narrazione rende viventi le cose, apre le vie dei canti e dunque le porte a sviluppi futuri.